Ieri sera, proprio mentre stavo per spegnere il pc, mi arriva una notifica: Eleonora Cadelli mi ha nominata al Liebster award.
Ricevere una dimostrazione di stima da qualcuno che hai sempre ammirato è una sensazione galvanizzante. È stata una bellissima sorpresa per me che seguo il blog Linguaenauti da sempre, quindi ringrazio Eleonora con tutto il cuore, tra una piroetta e l’altra.
Direte voi, ma che cos’è il LIEBSTER AWARD ?
“Il LIEBSTER AWARD è un premio virtuale nato nel 2011 e riguarda il mondo dei blog. Viene conferito da blogger ad altri blogger considerati meritevoli per il lavoro svolto. Non si vincono soldi o cose del genere, bensì qualcosa di altrettanto prezioso: si guadagna e si offre visibilità in un clima di supporto reciproco ed espressione di stima.”
Ok. Come funziona?
Ecco come procedere una volta che si è stati nominati:
- ringraziare chi ci ha nominato e linkare il suo/loro blog;
- rispondere alle domande che ci sono state rivolte;
- nominare a nostra volta altrettanti blogger e rivolgere loro le nostre domande;
- comunicare agli interessati che sono stati nominati.
Cosa mi ha chiesto Eleonora:
Cosa ti ha spinta ad aprire un blog?
Scrivere è una passione che mi accompagna da anni, ma l’idea di aprire un blog è nata proprio mentre muovevo i primi passi come traduttrice. Ho imparato una lezione fondamentale, una regola che credo sia alla base di ogni professione e attività umana degna di questo nome: il confronto e la condivisione sono la fonte di ispirazione più grande, degli stimoli potenti che ti portano a crescere. Per questo ho deciso che un blog sarebbe stato un modo perfetto per condividere conoscenze e riflessioni con colleghi e appassionati del settore, ma anche per mettere le idee nero su bianco e avere un’opportunità in più per scrivere.
Qual è la lingua che ti fa sentire a casa, ovunque tu sia?
Le mie lingue di lavoro sono l’inglese e il francese, ho sempre amato leggere e vedere film in lingua originale, ma l’italiano resta il primo vero amore. Qualche anno fa ero a Parigi con un’amica e ci passò accanto un gruppetto di ragazzi italiani. Ora, in quel momento stavamo passeggiando lungo gli Champs Élysées e non avevo alcuna nostalgia di casa, ma istintivamente ho drizzato le orecchie e mi è scappato un sorriso.
Se non facessi il tuo mestiere, cos’altro ti sarebbe piaciuto fare?
In un’altra vita? L’illustratrice. Disegnare mi mette in pace col mondo e in passato mi ha aiutato a comunicare nonostante la timidezza. Mi è sempre piaciuto fare vignette, ritratti e caricature a famigliari e amici, ricreare ombre, curve e linee dei paesaggi. Da piccola dicevo “da grande voglio disegnare e parlare dieci lingue”. Diciamo che poi la giornata è fatta di 24 ore e ci sono interessi, passioni e impegni che prevalgono su altri. Non ho mai avuto il coraggio di studiare seriamente il disegno, poi un annetto fa, spinta da amici e colleghi, ho iniziato a riprendere in mano questa passione ricominciando a coltivarla con più costanza.
Al termine di una dura giornata di impegni di lavoro, qual è l’attività che ti fa sospirare “finalmente”?
Ce ne sono tante, in base al tipo di giornata che ho avuto. Disegnare, farmi una passeggiata da sola o in compagnia in giro per Roma o per le colline senesi, leggere, cantare. Ma forse quello che più in assoluto mi permette di spazzare via lo stress e le preoccupazioni è ridere, stare con le persone con cui posso ridere di sciocchezze.
Attualmente qual è il sogno che non ti fa dormire?
Tra pochi mesi traslocherò in quella che dovrebbe essere la ‘mia’ prima vera casa e tra 5 mesi compirò 30 anni. Ci sono un po’ di obiettivi che vorrei raggiungere, tutti riassumibili in un unico desiderio: quello di continuare a fare il lavoro che amo, circondandomi di persone che stimo e con cui posso crescere, sia nella vita privata che nel lavoro.
E io chi nomino? Cinque blog (e le rispettive blogger) fonte di ispirazione che vi consiglio di tenere d’occhio:
Il blog di Federica Aceto che seguo da anni, perché ti permette di osservare il mondo della traduzione editoriale in tutte le sue sfaccettature dal punto di vista di una professionista coi fiocchi.
Le Doppioverso, Chiara Rizzo e Barbara Ronca, potrei definirle le mie prime ‘guru’. Il loro blog parla sì di libri e traduzione, ma anche della vita da freelance in generale, con tutto ciò che comporta, in chiave ironica ma anche riflessiva.
Il blog di Maria Pia Montoro è una miniera di spunti, link e informazioni utili sul mondo della traduzione e della terminologia in generale. Maria Pia, terminologist e web content manager del Parlamento Europeo, sempre piena di entusiasmo, idee e frasi ad effetto, è il ritratto di una professionista che fa quello che le piace.
Stefania Marinoni è una delle prime colleghe che ho conosciuto a un corso di Federica Aceto, tra l’altro. Il suo blog tratta di freelancing, scrittura e traduzione, è nato da poco ma è già partito con il piede giusto.
Roba da disegnatori, di Morena Forza. Il suo meraviglioso blog è un’altra miniera di informazioni e ispirazione, in questo caso sull’illustrazione e la creatività in generale, per gli addetti ai lavori, ma anche per chi ama il mondo dell’illustrazione e vuole saperne di più.
Ecco le mie domande:
Tenere un blog significa scrivere per essere letti, ma scriviamo anche per noi stessi. Cosa ti dà il tuo blog?
Cosa ti fa storcere il naso nel tuo settore professionale?
Cosa vorresti imparare a fare prima di avere tutti i capelli bianchi?
Qual è il traguardo raggiunto che ti rende più orgogliosa?
Quale consiglio ti senti di dare a chi sogna di fare il tuo mestiere?
Grazie ancora, Eleonora!
Congratulazioni Silvia! Sei una grande blogger anche per me
Grazie di cuore, mentor 🙂
Congratulazioni Silvia! Sei una grande blogger anche per me
Grazie di cuore, mentor 🙂