Consigli per freelance che vogliono imparare a distinguersi, sfuggendo al caos.
Lo ammetto. Sto un po’ in fissa con questa serie tv, ma mentre ero lì che guardavo l’ultima puntata della seconda stagione mi si è accesa una lampadina.
Jane, detta “Undici”, è uno dei personaggi principali, una ragazzina con poteri straordinari che si rivela spesso il deus ex machina della situazione. Tutti vogliamo essere considerati in gamba, esperti del proprio settore; speriamo che il nostro sia il primo nome a cui si pensa quando c’è quel problema da risolvere, in una parola: vogliamo diventare insostituibili.
Il Sottosopra. L’importanza di saper controllare il caos
Noi freelance viviamo in una dimensione specchio in cui non esistono regole. È come stare su un altro pianeta dove le responsabilità sono pari a una forza di gravità che preme un po’ più del normale. Ecco perché, per portare la pagnotta a casa, dobbiamo fare un ulteriore sforzo rispetto a chi si alza ogni mattina per andare in ufficio e più o meno sa cosa aspettarsi.
Per non rimanere schiacciati e sfruttare a pieno le opportunità della libera professione, dobbiamo plasmare il nostro spazio-tempo in base a come funzioniamo.
Spazio
È importante trovare uno spazio personale, non importa se è un angolo della casa, un coworking o un posto in città con una buona connessione wi-fi e l’atmosfera giusta per concentrarsi e trovare ispirazione.
Io ho iniziato lavorando a una scrivania triangolare ficcata in un angolo di camera, ricoperta di libri, quaderni pieni di appunti e l’agenda sempre aperta, per non perdere il senso dell’orientamento. Dopo il trasloco, mi sono sistemata nello studio di casa dove entro solo per lavorare. Ammetto che questa soluzione mi aiuta molto a concentrarmi ed essere produttiva, ma non è così per tutti. Non sono tanto le quattro mura a fare la differenza, quanto la dimensione mentale in cui riesci a entrare senza distrazioni.
Tempo
Saper organizzare il proprio tempo in modo produttivo e sano è una delle conditio sine qua non dell’essere freelance per non ritrovarsi ad accettare lavori con scadenze assurde, rinunciando ai pasti e/o a ore di sonno. Alcuni dei miei colleghi usano il bullet journal, altri si affidano al calendario di Google o si ricoprono di post-it colorati. Io mi trovo bene con un’agenda che è una specie di bullet journal preimpostato. Là segno tutte le scadenze da rispettare e ogni giorno ho sott’occhio quello che devo fare per organizzarmi; nel frattempo mi arrivano anche gli avvisi su cellulare e computer tramite Google e segno su un post-it la lista di lavori da fare, depennandole via via.
Il Demogorgone. Gli errori che ho commesso io e che tu vorresti evitare
In Stranger Things, il Demogorgone è un mostro che vive nella dimensione del Sottosopra. I protagonisti commettono molti errori, prima di arrivare a capire di cosa si tratta e come tenerlo a bada.
I primi tempi ho peccato spesso di ingenuità. Uno dei più grandi errori è stato prendere troppo lavoro, ritrovandomi a tradurre dalle 7 del mattino alle 4 di notte, con risultati molto discutibili. Non ero consapevole dei miei limiti e delle mie capacità; non sapevo quanto tempo mi sarebbe servito per ogni compito che accettavo; non avevo definito un metodo di lavoro.
Sono anche caduta nella trappola dei corsi di aggiornamento di scarsissima qualità in cui ho buttato soldi ed energie. Non sapevo ancora come informarmi al meglio, attraverso ricerche accurate e il confronto con colleghi fidati.
Insomma, il Demogorgone mi ha azzannato varie volte. Poi, attraverso la pratica, sbattendo la testa, ho pian piano acquisito la consapevolezza e il rispetto per me stessa necessari a mettere dei paletti e non lasciarsi consumare da ritmi disumani. Certo, non è sempre facile e serve sicuramente tempo prima di mettersi finalmente gli occhiali giusti che ci permettono di vedere in modo nitido cosa vogliamo/possiamo fare.
Trova i tuoi punti di riferimento. Il networking
L’amicizia di Undici con Mike, Dustin, Lucas e Will l’ha aiutata a crescere e a conoscere le proprie capacità, imparando ad accettarsi e a difendersi.
Il confronto resta sempre lo strumento più prezioso per diventare grandi.
In questi anni ho incontrato persone che mi hanno fatto capire cosa NON voglio essere e altre che invece mi hanno aperto gli occhi su chi voglio essere. Imparare a fare le domande giuste è un’altra arma fondamentale, esistono community di settore online in cui puoi chiedere aiuto a chi è più esperto o ha risolto quel problema prima di te. Nel mio ambito ad esempio c’è la community per linguisti diventaretraduttori.com, oppure esistono liste come Langit e Biblit.
Fare networking significa anche condividere le proprie conoscenze ed essere generosi stimola la creatività, perché ti spinge a trovare soluzioni sempre nuove. Partecipare ad esempio a workshop professionali e convegni come quello della Giornata del traduttore significa vaccinarsi contro l’inconsapevolezza e conoscere o ritrovare colleghi è sempre una fonte inestimabile di carica e ispirazione.
Nel corso degli anni nascono affinità con colleghi che diventano amici, dei veri e propri punti di riferimento per orientarsi ogni volta che perdiamo la strada. Conoscere professionisti validi è un’occasione per imparare dal loro esempio; può anche tornare utile in un futuro per passarsi a vicenda lavori che non possiamo accettare. L’unione fa la forza, sempre.
Diventare unici come Undici
Undici ha poteri paranormali, riesce a manipolare oggetti e persone con la forza del pensiero. Tira sempre fuori i suoi amici dai guai, uccide i mostri e ostacola i cattivi. Questa è la sua dote, non esiste nessun altro come lei.
Non possiamo essere bravi in tutto e neanche dobbiamo. È importante scoprire cosa ci riesce meglio e affinare quella capacità con dedizione e costanza. Scegliere un ambito in cui specializzarsi significa concentrarsi sullo sviluppo di certe capacità e rinunciare ad altre.
Dato che la specializzazione deriva soprattutto dalla pratica continua nel tempo, succede anche che sia lei a scegliere noi. Per esempio, io mi sono specializzata nella traduzione per il doppiaggio un po’ per caso, grazie a delle collaborazioni e al passaparola di colleghi. Col tempo ho scoperto cosa mi piace e cosa mi riesce meglio. Oggi se mi chiedono di fare traduzioni che non rientrano nelle mie specializzazioni, come quelle in ambito legale, medico o finanziario, passo al cliente il contatto di chi è competente in quei settori.
Una risorsa utile per i traduttori freelance che ancora devono trovare la nicchia in cui eccellere è il libro “Il traduttore insostituibile”, di Marco Cevoli. Anche lì viene sottolineato quanto sia importante dedicarsi a un settore specifico in cui concentrare le proprie energie. Solo così il nostro nome verrà associato a quell’ambito preciso. Porteremo un valore aggiunto e sarà naturale pensare a noi ogni volta che si cercherà qualcuno di competente che porti la soluzione perfetta.
Ognuno di noi ha poteri latenti che aspettano di essere scoperti e rafforzati, che abbiate visto Stranger Things o meno. Se sintonizziamo le antenne sulla frequenza giusta, ci orienteremo nel Sottosopra e diventeremo unici e insostituibili, tanto quanto la piccola e potente Undici.
Per info sui dialoghi italiani della serie: https://www.antoniogenna.net/doppiaggio/telefilm/strangerthings.htm
Viviana dice
Ciao Silvia,
Grazie di questo post. Molto interessante. Io sono stata traduttrice a sprazzi e ho lavorato proprio per e con Marco Cevoli. In realtà, non sono riuscita a rimanere traduttrice freelance per due ragioni: non mi sono mai specializzata e non sono mai riuscita ad organizzarmi come si deve. Sono anche attrice e la tua specializzazione mi interessa moltissimo. Mi puoi dire come sei arrivata alla traduzione per il doppiaggio?
silviaghiara dice
Ciao Viviana, grazie a te!
Ho iniziato con i sottotitoli per un MOOC su Coursera, poi ho collaborato alla traduzione di cortometraggi per un festival a Roma, da questa collaborazione sono nati altri contatti e pian piano ho fatto pratica.
In poche parole, con il passaparola, grazie a persone che si sono trovate bene a lavorare con me. 🙂